La Festa della Presentazione del Signore ricorda l’episodio evangelico in cui Maria e Giuseppe portano il bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme per presentarlo al Signore, secondo la Legge di Mosè. Questa celebrazione, conosciuta anche come “Candelora” per il rito della benedizione delle candele, è una festa di luce che simboleggia Cristo, “luce per illuminare le genti” .

Prima Lettura: Malachia 3,1-4

Il profeta Malachia annuncia la venuta del Signore nel suo Tempio, preceduta da un messaggero incaricato di preparare la via. Il testo descrive il giorno della sua venuta come un momento di purificazione: “Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai”. Il Signore purificherà i figli di Levi affinché possano offrire sacrifici secondo giustizia. Questo passo sottolinea la necessità di una purificazione interiore per essere degni di accogliere il Signore e servirlo con cuore puro.

Salmo Responsoriale: Salmo 23 (24)

“Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria”. Questo salmo celebra l’ingresso del Signore nel suo Tempio e sottolinea la sua maestà e potenza. È un invito ad aprire il nostro cuore per accogliere il Signore della gloria nella nostra vita.

Seconda Lettura: Ebrei 2,14-18

L’autore della Lettera agli Ebrei riflette sull’incarnazione di Cristo, che ha condiviso la nostra condizione umana per liberare l’umanità dalla schiavitù del peccato e della morte. Gesù, divenuto in tutto simile ai fratelli, è un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede, capace di venire in aiuto a coloro che subiscono la prova. Questo brano evidenzia la solidarietà di Cristo con l’umanità e la sua missione redentrice.

Vangelo: Luca 2,22-40

Il Vangelo di Luca narra la presentazione di Gesù al Tempio. Maria e Giuseppe, in osservanza della Legge di Mosè, portano il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore. Nel Tempio incontrano Simeone, un uomo giusto e pio, al quale lo Spirito Santo aveva promesso che non avrebbe visto la morte senza aver prima visto il Messia. Simeone, prendendo Gesù tra le braccia, proclama: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”. Presente nel Tempio c’è anche la profetessa Anna, che riconosce in Gesù il Redentore e ne parla a tutti coloro che “aspettavano la redenzione di Gerusalemme”. Questo episodio sottolinea il riconoscimento di Gesù come Messia da parte dei rappresentanti dell’Antico Testamento e la sua missione universale come luce per tutte le genti.


Commento

La Festa della Presentazione del Signore ci invita a contemplare il mistero di Cristo, luce del mondo, che entra nel Tempio per essere offerto al Padre. Questo gesto, compiuto dai suoi genitori in obbedienza alla Legge, prefigura l’offerta suprema che Gesù farà di sé sulla croce per la salvezza dell’umanità.

Simeone e Anna rappresentano l’attesa fiduciosa del popolo di Israele. La loro perseveranza nella preghiera e nella speranza è premiata con l’incontro con il Messia. Simeone, illuminato dallo Spirito Santo, riconosce in quel bambino la salvezza preparata da Dio per tutti i popoli. La sua proclamazione evidenzia la missione universale di Gesù: essere luce per illuminare le genti e gloria del popolo di Israele.

La profezia di Malachia trova compimento in questo evento: il Signore entra nel suo Tempio, portando una nuova alleanza e una purificazione profonda. La purificazione riguarda il cuore dell’uomo, chiamato a rinnovarsi per accogliere il dono della salvezza.

La Lettera agli Ebrei ci ricorda che Gesù ha condiviso pienamente la nostra condizione umana, sperimentando sofferenza e morte, per liberarci dalla schiavitù del peccato. La sua solidarietà con l’umanità lo rende un sommo sacerdote misericordioso, sempre pronto a intercedere per noi e a sostenerci nelle prove della vita.

Per la vita quotidiana

Accogliamo Cristo, luce del mondo: Siamo chiamati ad aprire le porte del nostro cuore a Gesù, permettendo alla sua luce di illuminare le nostre vite e di guidarci nelle scelte quotidiane. Noi siamo il tempio di Dio.

Viviamo nella speranza e perseveriamo nella preghiera: Seguendo l’esempio di Simeone e Anna, siamo invitati a coltivare la preghiera e a mantenere viva la speranza nelle promesse di Dio, riconoscendo i segni della sua presenza nella nostra quotidianità.

Purificazione interiore: La purificazione che il Signore desidera non è solo esteriore, ma riguarda il nostro cuore. Siamo chiamati a lasciarci trasformare interiormente dalla luce che è Gesù.


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