In questi giorni stavo pensando: come possono solo 48 ore, due giorni, che nella frenesia di questo mondo sembrano troppo pochi, riuscire a contenere un tale carico di emozioni, come l’ultimo fine settimana in cui gli scout sono andati “alla conquista di Roma”? Eh già, perché, come in ogni cosa, anche quando abbiamo avuto l’idea di andare a Roma, loabbiamo fatto a modo nostro, cioè divertendoci.

L’avventura è iniziata su un pullman non troppo comodo, ma il disagio è stato attenuato dal calore della famiglia scout e dall’euforia di ritrovarsi per un’altra avventura. Di solito si dice che il viaggio sia la parte più bella del raggiungere una meta, ma con gli scout non ci si annoia mai.

Infatti, anche nel cuore della notte, dopo otto ore di pullman, eravamo ancora attivi e pronti a scoprire le magie della metro. C’era chi era un po’ più assonnato e chi, invece, già munito di uno spirito guerriero pronto a far festa, contagiando l’intera metro e strappando un sorriso a chi, magari, per un attimo, si è lasciato alle spalle la monotonia quotidiana. Forse ci ricorderanno come “quei buffi Puffi molto simpatici”.

Terminata la corsa in metro, saliamo le scale e troviamo un’alba che ci accompagna fino alla vicina sede scout che ci ospiterà per la notte: la sede del Roma 41. Ma non c’è tempo per riposare! Dopo esserci sistemati e riscaldati con svariati round di “anforine”, ripartiamo subito all’avventura, direzione Colosseo. Una volta raggiunto e ammirato, diventa il palcoscenico di un’esilarante scenetta della squadriglia Aquile, che rappresenta la mentalità vincente del gladiatore.

Attraversiamo i Fori Imperiali, che i nostri squadriglieri ci spiegano con tutto l’impegno. Dopo una breve pausa ricreativa al Milite Ignoto, comunque molto apprezzata, ci dirigiamo di corsa verso la Fontana di Trevi, con una voce nella testa che risuona come un grillo parlante: “Ho fame, mamma, ho fameee!”

Guidati da questo famelico appetito, ci dirigiamo a Piazza di Spagna, dove affrontiamo la nostra ultima, immensa fatica: le scale infinite. La salita, però, è ricompensata da un pranzo ristoratore con una vista mozzafiato.

Dopo pranzo, torniamo alla base con la nostra contagiosa allegria. Qui prende vita un’ardita competizione da Master Scout, in cui si sfidano amatriciana e carbonara, preparate dalle due squadriglie in comunione. Ma come si può scegliere un solo vincitore tra queste due prelibatezze? Alla fine, la squadriglia Volpi ne esce vincitrice.

Dopo una notte movimentata, che certo non ha favorito il riposo dei nostri eroi, abbiamo l’onore di visitare i Musei Vaticani.

Successivamente, nonostante una lunga attesa, sconfitta con scherzi e chiacchiere anche con chi non parlava la nostra lingua, riusciamo ad ammirare il Vaticano, la Basilica di San Pietro e la sua perfetta piazza.

Dopo un giro ristoratore in centro, accompagnato da un tanto ambito gelato di gruppo, torniamo alla base. Ma prima, nominiamo il nuovo vicecapo della squadriglia Volpi, in funzione delle promesse sigillate il giorno prima dagli ultimi arrivati.

Dopo aver raccolto tutto e lasciato la sede un po’ meglio di come l’abbiamo trovata, ci dirigiamo a Roma Termini. Qui, oltre a un pasto da muratori al McDonald’s, ci aspetta una professionale esibizione degli squadriglieri Antonio Sanzo e Matteo Guarino, che dimostrano ancora una volta che gli scout non sono “roba da sfigati”, ma un’esperienza unica e irripetibile, che arricchisce l’animo di bambini e adulti con un sentimento di fratellanza: non di sangue, ma di idee.

Questa avventura si conclude con un viaggio nostalgico e illuminante. Alla luce di questo weekend indimenticabile e strappalacrime, come posso riassumere tutte queste emozioni in una sola parola, quando mi chiedono: “Cosa hai fatto questo fine settimana?”

Gli scout sono più di una parola. Sono qualcosa che né l’infinità del tempo né la vastità del vocabolario possono descrivere, perché la loro unicità è data dalle persone e dalle esperienze vissute.

Per me, gli scout sono casa, il posto in cui spariscono le insicurezze.
Per me, gli scout sono amore e fratellanza.
Per me, gli scout sono imparare e insegnare.
Per me, gli scout sono qualcosa che ognuno dovrebbe avere nella propria vita.

TARTARUGA RILASSATA


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