Qualche giorno fa, insieme ai nostri capi scout e ai ragazzi di Oratoriamo, ci siamo riuniti per organizzare una staffetta della pace. Durante l’incontro ci è stata raccontata la storia della Flotilla, una spedizione impegnata nel soccorso umanitario a Gaza. A partire da questa testimonianza, abbiamo scritto su bigliettini cosa porteremmo ai feriti in guerra se fossimo capitani di quella nave: cibo, vestiti, ma anche valori fondamentali come empatia, amore e pace.

Abbiamo discusso anche dell’anguria esposta dai Palestinesi come simbolo di protesta, quando era vietato mostrare la loro bandiera. Questo gesto ha ispirato il cartellone che abbiamo realizzato, esposto durante la manifestazione che si è tenuta il 2 ottobre. In ogni semino c’era la nostra parola di pace. All’evento, oltre a noi scout, hanno partecipato il gruppo OratoriAmo, Judo Calabro Loprete, e il MASCI (Scout adulti) di kr, oltre ad altri cittadini che hanno voluto ascoltarci. Tutti uniti nella “la staffetta della pace”.

Durante la manifestazione abbiamo cantato canzoni come “Non mi avete fatto niente” e abbiamo cercato di sensibilizzare chi era presente, parlando delle conseguenze devastanti della guerra e dell’importanza di impegnarsi, con piccoli gesti quotidiani, per costruire un futuro di pace.

Questa esperienza è stata molto più di una semplice iniziativa: ha rappresentato un momento di riflessione collettiva e di impegno civile. In un’epoca segnata da divisioni e conflitti, la Staffetta della Pace ci ha ricordato che la pace è un obiettivo raggiungibile, a patto che tutti, soprattutto i giovani, ne diventino protagonisti. La guerra distrugge vite e speranze, ma la solidarietà, l’amore e i piccoli gesti possono essere la chiave per un cambiamento reale e duraturo. Un messaggio che sento importante diffondere e far risuonare, ora più che mai.

Salvatore Olivo, Reparto Samuel isola cr1


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