Dal 22 al 26 settembre, circa 4mila pellegrini provenienti da tutta Italia ci siamo ritrovati a Lourdes per il tradizionale Pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi, uno degli eventi più significativi della nostra vita associativa.
Il tema che ha accompagnato l’edizione 2025 è stato quello suggerito dall’Anno giubilare, di particolare forza spirituale: “Essere pellegrini di speranza”. Un invito a riscoprire il pellegrinaggio non come una consuetudine, ma come un’esperienza viva e trasformante, capace di dare senso anche alle fatiche e alle incertezze della vita.
Posso dire che è stato un pellegrinaggio sobrio, ma intenso e bellissimo; come sempre, uno non è mai uguale all’altro! Momenti di preghiera profondi, vissuti con i nostri amici speciali, con i pellegrini venuti con noi per la prima volta, con le sorelle dame e i fratelli barellieri, con quello spirito di servizio che da sempre caratterizza l’impegno dei volontari dell’Unitalsi: abbiamo vissuto una vera fraternità, calda, gioiosa, emozionante, arricchita dalla presenza di numerosi giovani tornati a vivacizzare anche la nostra sezione Calabrese!
Il clima fresco e la pioggerellina benedicente (solo la sera dell’arrivo) ci hanno subito catapultato in un’atmosfera di Pace e di serenità che solo alla Grotta di Massabielle si respira … l’attesa orante del gesto dell’acqua per rispondere all’invito della Vergine a S. Bernardetta: andate alla sorgente, lavatevi il viso e bevete, mentre ci veniva ricordato di pregare per quanti si erano raccomandati alla nostra preghiera, tante amiche e amici oncologici, malati, feriti nel corpo e nello spirito … e subito dopo l’accensione del grande cero a nome di tutta la Comunità alla cappella della Luce, insieme a don Mirko che ringrazio, in quanto, chiamato all’ultimo momento a sostituire il nostro assistente Don Francesco Gentile (colpito da influenza) si è subito unito al gruppo del “Lys de Marie”(Isola-Soverato-Crotone), partecipando a tutti i momenti previsti dal programma!
Particolare rilievo è stato dato alla preghiera per la pace, con una commovente Veglia nella chiesa di S. Bernardetta, gremita fino all’inverosimile, dedicata alla riflessione sulla situazione in Palestina, Ucraina e in tutte le terre ferite dalla guerra. Le immagini drammatiche provenienti dalle zone di guerra, si alternavano ai commenti di brani del Vangelo e alle preghiere, mentre veniva portata in processione la statua della Madonna Addolorata, in un silenzio assoluto.
Forte il monito a pregare per la Pace, ad essere costruttori di Pace nei luoghi di vita quotidiana, espresso dal presidente nazionale, Rocco Palese, e dall’assistente nazionale e arcivescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio, che hanno guidato tutto il Pellegrinaggio ed hanno ribadito la centralità delle persone sofferenti e ammalate “che sono il cuore pulsante della nostra missione, perché nessuno deve sentirsi escluso dall’incontro con Maria e Bernadette”, esempi di fede e di Speranza.
Il racconto di quanto vissuto potrebbe essere lunghissimo. Vorrei ricordare solo le testimonianze forti e commoventi ascoltate da Igor, giovane oncologico venuto a Lourdes per la prima volta, e da Antonietta Raco, l’ultima “miracolata” di Lourdes, 72°, riconosciuta dal Bureau Medical.
Igor nella malattia ha incontrato Gesù, la fede e la Speranza, e infine l’amore (convolerà presto a nozze con una bella infermiera del reparto); Antonietta ha viaggiato sul nostro treno, solo vedere il suo volto pieno di serenità, mentre faceva il servizio da dama, ti commuoveva! Il racconto e la sua testimonianza nel pomeriggio di giovedì 25 settembre, condotti dalla bravissima giornalista RAI Barbara Capponi, ha tenuto col fiato sospeso i quattromila pellegrini radunati nella Chiesa di S. Bernardetta e Antonietta ha avuto parole di conforto, di fede e di Speranza per tutti gli amici “delle prime file”.
La delegazione calabrese guidata dalla sezione di Reggio Calabria con i sacerdoti Don Giovanni Battista Tillieci e don Antonio Bacciarelli, è stata affiancata dalle altre rappresentative di tutte e cinque le province: i sacerdoti hanno curato non solo l’animazione liturgica in treno, con la S. Messa, il Rosario, l’adorazione, ma anche vari momenti a Lourdes, dal percorso “Con la Vergine Maria e Santa Bernadette, pellegrini di Speranza” nell’Esplanade, ai Passi di Bernardette nei luoghi della Santa, alle Via Crucis, quella sul monte e quella in prateria con tutte le persone in carrozzina, alla fine della quale i volontari e le volontarie siamo stati invitati a reggere la Croce di legno ed elevarla, a significare che senza la Croce non può esserci servizio, non può esserci Speranza, non può esserci il perdono e la Pace.
Ringrazio i pellegrini della Sottosezione di Isola che si sono presi cura degli amici più fragili, mostrando attenzione e pazienza verso ognuno, e ciò è stato per me di grande aiuto, anche per chi ha alloggiato al Salus (a molta distanza da noi), mantenendo i contatti continuamente; ringrazio il gruppo di Scandale con cui abbiamo condiviso ogni esperienza e stabilito una bella amicizia. Ma soprattutto sono grata al Signore che mi ha chiamata ad operare nella Sua Vigna, nel campo più bello della fragilità che arricchisce e rinforza la mia fede, che mi fa incontrare e servire il volto di Gesù nei fratelli più deboli, portando Lourdes nel cuore ogni giorno, con il desiderio che tanti fedeli della mia Comunità possano vivere un giorno questa straordinaria esperienza di gioia e speranza.
Caterina Stillitano














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